Le persone da come salgono sul treno, capisci che la ritirata di Stalingrado era una ballata a tempo.
Sali e senza sapere come, ti senti appiccicoso in volto, i denti caramellati dalla polvere e dal sudore di rigattieri e operai in vacanza con la stuoia scorticata da decenni. Apri la prima porta con la maniglia lucidissima e scopri subito il perché e l'immagine del divieto di fumare, dopo la prima ventata una volta dentro il vagone, ti fa capire che era meglio la sigaretta.
Appena entri, il posto è un diritto che devi acquisire man mano che diventi familiare alle occhiate delle signore, tipiche nei film di Sergio Leone e tutto va per olfatto. Appena trovi posto, miliardi di acari e pulci ti daranno quel calore che aspettavi. Il treno parte e già qualcuno deve andare in bagno.
Ora, i bocchettoni vicino le finestre dove passa l'aria di "ricambio" sono quasi certamente collegati al bocchettone dello scarico del cesso che danno sulle rotaie. Appena si tira lo scarico, avviene l'effetto boreale nello scompartimento e se viaggi per molto tempo, imparerai a capire cosa hanno mangiato nelle 12 ore precedenti e i possibili sintomi.
Non puoi toccare il vetro perché non c'è più, quello che vedi è la cristallizzazione perfetta della polvere, goccioline di starnuti e ditate, ossidate insieme dagli agenti atmosferici. Il peggio però deve ancora avvenire.
Avete mai passato la notte nelle cuccette, attraversando mezza italia? Ti becchi cinesi che non sai se dormono o ti fissano mentre i lampioni illuminano il tuo scompartimento, napoletani riversi sulla tua faccia che sfiatano quel classico odore di salame e vino che però non è nè salame e nè vino. Non ho mai capito da dove viene fuori.
Vorresti dormire ma il rischio è alto e le caccole sugli occhi cristallizzate in 2 ore che sei lì dentro, non te lo permettono. Vorresti mangiare qualcosa ma se ti alzi, devi scombinare l'incastro di gambe e braccia disposte in modo perfetto tra i sedili e il pavimento. Scorreggiare è l'unico privilegio. Spezzerebbe l'odore solfidrico di piedi e gengive cariate.
Alzarti per andare in bagno è un terno al lotto ma una buona palestra per le gambe.
Sai già che se l'indice del tuo dito toccherà la maniglia, l'epatite ABCDEFG si ammalerà.
Tutto dipende dall'abilità del piede. Quello che trovi è carta genica, piscio per terra, piscio sulla tavoletta del cesso, piscio sul bordo del lavandino e piscio dentro il lavandino: un'amante del getto, insomma.
E quando finalmente scendi dal treno ti sembra di aver lavorato per 12 ore, l'osso pelvico brucia come una caldarrosta e quando cagherai, sputerai fuori tutti gli odori delle persone che ti hanno accompagnato. Caghi i loro odori e la merda è aria diventata massa raffinata dal tuo retto pralinato dai cracker e acqua scaldata dall'effetto serra dei finestrini ambrati. Banzai!!
Nessun commento:
Posta un commento