lunedì 24 ottobre 2011

That's Amò!


Amore, oh, adorabile reminescenza d’ottocento in un truogolo di teen-ager dal sentimento romantico quanto un mozzicone di sigaretta che rotea nello scarico di una discoteca. Noterete su fb quei post-it tipo, “non mi lascerai mai” o “solo tu hai il mio cuore, non te ne puoi andare” teneri stadi d’avanzamento psicotico che ammettono la dura realtà di questo sentimento incontenibile quanto la mascella di un recidivo da prozac.

Marketing ed erotismo dispotico, una generazione allo sbando si direbbe, in grado di cambiare partner come i personaggi di super mario kart con il saggio assenso di amici da gang bang, pronte a darvi manforte a questa claustrofobica idiozia. L’amore da centro commerciale è quello che più preferisco. Specie le coppie uscite da un dolce pranzo da McDonald dopo lunghe effusioni lancinanti alle palle di brevi carezze sulle braccia quanto la coda squamosa di uno storione morente sul bordo del lago.

Altrettanto irriverente le passeggiate da processione col volto di lui ridotto ad uno stadio terminale senza averne però la certezza e di lei, sveglia quanto un refresh del commodore 64! Non è assurdo quanto l’amore poco centri con tutto questo e che comunque deve farne parte? Se la morte non è stata raccontata dagli occhi di un vivente, posso dire che la morte è venuta da questa parte a farci un cordiale.

"Sposati e sarà tutto più facile", ti direbbe una madre, già, specie quando il compagno della tua ex ti attende sotto casa con una mazza da baseball perché ti sei scordato di dare gli alimenti. Vi dico una cosa, se la miglior alternativa a questo è la tolleranza reciproca per far andare avanti un rapporto, avrei forti dubbi circa la sua resistenza nell’arco di sei mesi se non si ha assunto anti-depressivi e cioccolato.

Ma una ragazza mi urlerebbe in faccia che sono uno stronzo ipocrita e ciò non farebbe altro che migliorare il mio alter ego mentre affianco a lei, il tipo annuisce come un gatto dallo spirito infranto, attendendo ciò che più brama per la sua dignità: la figa. Un Srl che non fallirà mai. Ma se le parti che ognuno impersona cadessero e si dimostrasse quello che si sente davvero, molti negozi in centro fallirebbero.

Ma fintanto che la società reclama la superiorità femminile e non so proprio in quale cultura si debba fingere la superiorità di un sesso su un altro, saremo intrappolati nei principi orwelliani dove un oggetto può avere più considerazione di un'idiota che balbetta davanti a una schizofrenica piagnucolante che esige di essere amata dopo però che gli hai regalato un paio di scarpe coi tacchi, sinonimo di sincerità, che tanto si ama reclamare quando non hanno più chance davanti a una bella brasiliana.

Mi chiamerai? Certo, comincia andare al superstore, ti raggiungo! Ah, vado in balcone, cominciano quei giorni in cui fingevo di fumare prima di entrare in classe alle elementari. Banzai!

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