mercoledì 12 ottobre 2011

Ooissa! Ooissa!

Hey, fatemi capire gente…..siete incazzati , non ne potete più e l’iguana draghi che dice di darci da fare per rimettere apposto le cazzate di un governo che nessuno vuole, tolto i vecchi rincoglioniti e gli industriali, oltre il 50% a quanto pare, come vi fa stare?

Un brivido dietro la schiena eh? Quello è piscio che vi scorre come la gocciolina di sudore quando vi stanno confermando il licenziamento. Piangere, sperare, pregare, essere furbi, sdegnarsi, sudare, arrabbiarsi, confidare, andare avanti, urlare, riflettere, maledire, umiliare, prendere in giro, credere, aspettare, son tutte cose che hanno fatto del bene ad ognuno di noi nei momenti critici, perciò perché non spremere quell’ultima fetta di culo? Fatevi un esame di coscienza. Chissenefrega. Giusto!

Ma l’infamia di essere presi in giro se vi passa sopra, a lungo andare vi sarà indifferente un giorno. E’ rassegnazione.  Personalmente, spero sempre che schiatti qualcuno lassù, giusto per pareggiare i conti con qualche milione quaggiù; è l’unico privilegio che si può avere da una pestilenza di sonno che starnazza carpe diem da mattina a sera.

E lasciatemelo dire, se il futuro vive di incognite mai si avvicinerà così tanto quanto un ciccione stempiato vicino a una figa da paura che gli stringe una percentuale di grasso simile ad una mano. Ma di cosa stavamo parlando? Ah, di politica. Anche se dovrei parlare più di pestilenza fatta di vecchi bavosi col sorriso di uno stupratore circense bulgaro e le sue bellezze da vetrina intorno le 22 di sera nel centro di Amsterdam.

Così dopo mio padre, verrei io a servire il mio culo ancora profumato di lattosio e plasmon a dei bavosi desiderosi di anilingus provetti per un futuro roseo in politica? Non è quello che la costituzione dice a quanto pare. Amare l’Italia è come sforzarsi di vedere un film porno insieme ai genitori: un senso di colpa terribile.

Mi piacerebbe vedere uno su questi politicanti che corrono a gambe levate dentro la Bastiglia quando gli si fa una domanda e gridargli, “Hey stronzo quel vestito che ti permette di uscire di casa te l’ho comprato io, quelle scarpe e il pranzo che ti procuri al ristorante, te l’ho reso io, quindi stai fermo e rispondimi perché sei un mio dipendente!” Mi immagino l’onestà del suo giuramento democratico verso quel cittadino, “hey- chiamando le sue guardie del corpo- il bastardello c’ha provato ad alzare la cresta, picchiatelo come non ho mai fatto con mia moglie”.

Sarebbe più sensato vederlo alla mensa dei poveri e tutti che lo scansano lasciandolo delirare ma penso che le uniche urla che sentirei da lui, sono quelle che passeggiando in estate, lo vedrò legato con un grosso tronco di quercia in culo dove ci si può incidere il proprio cuore da veri innamorati da chi ha perso il lavoro.

Vado a portare giù il cane che si fa accarezzare un po’ troppo e mi cerca guardandomi continuamente negli occhi. Dicono, secondo uno studio, che i cani possono avvertire un male che il padrone non sa. Spero non abbia visto una mia lastra o se l'ha vista non faccia finta di niente. Banzai!

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