Il dolore dell'illusione è comune a chi sta bene e chi non ha niente. Chi sta bene da sempre non nota che una sfilza di pagliuzze. Chi non ha niente non nota che una sfilza di travi. Poiché chi sta bene piange su modifiche lievi al proprio status comunque inalterato, mettiamo caso, i dipendenti del comune di Milano che si son visti aumentare di 5 centesimi il caffè alla macchinetta. E chi è povero dove il suo status perpetuo è quello di scendere sempre più basso, tipo i soldi allo stipendio che diminuiscono, il mangiare in frigo sempre di meno e incazzarsi come bestie anche su 5 euro che non si son spesi bene. Mi vengono in mente le scene dei film sovietici, dove è una ricchezza portare a casa 60 grammi di pane in più con quei 5 euro.
In Italia è avvenuto un doppio scontro che porterà l'annullamento del volto di questo paese. La povertà e l'ignoranza. Voi dite..c'è da tutte le parti, anche nei paesi africani. Io dico invece, che qui è endemico e ben radicato in un paese dove è stato messo a dura prova, che ha vinto e per sua stessa volontà ha poi voluto fallire nuovamente. Un paese che ha una storia, può avere un volto, come una persona, può avere personalità e dimostrare al mondo. Qui il declino è rimasto inalterato dall'avere un popolo per nulla acculturato il quale esso stesso non vuole esserlo "perchè non serve" = "non c'è tempo". La cultura avvicina, interessa e fa condividere. E' questo è uno dei motivi per cui ogni regione vuole slacciarsi dalle altre, ecco perchè non vedrò mai parlare un calabrese con un veneziano, ecco perchè non vedrò uno della Valdostano parlare con un napoletano.
Questa giuntura, questa cerniera che si spezza in continuazione a cosa è dovuto?
Il pus, l'infezione, ovvero, le mafie, logge, vaticano, cia, corruzione locale, viene dopo. Cosa, avviene prima e in modo sistematico?
Avviene un fenomeno strambo qui da noi, ovvero, l'intenzione dell'intenzione nel cominciare qualcosa di duraturo. Il desiderio negato dalle proprie intenzioni, intenzionate a esaudire quel desiderio. "Non si cresce con tutta questa viltà" penso e tutto questo da dove nasce. Da un continuo inizio che si è voluto ma che non legava mai da nessuna parte perchè gli interessi più diversi anzichè esser stati messi a tavolino e trovare un modo che andasse bene per tutti, l'intenzione di ognuno era quello che "il mio ce l'ha più grosso del tuo". Questa cultura troppo ominide ha slogato via via per sempre il progetto con la realtà. E cosa ha portato? L'illusione. L'ultima culla per non morire e allo stesso tempo, per non agire. Cosa mi fa fare questa illusione?
Semplicemente, come una droga, a realizzare progetti che campano all'aria in modo cosi veemente da starci male quando sfumano nel roboante frastuono sempre più violento delle auto, delle urla di disperazione di chi ami, del silenzio degli amici.
Questo è stato è e sarà il valore più grande di chi vuole distruggere il paese traendo beneficio.
E quando la realtà ti si spacca in fronte e dobbiamo necessariamente muoverci fisicamente si è un pò come gli schiavi che aprono gli occhi per la prima volta alla luce: Si rannicchiano mugugnando qualcosa che li ha colpiti e questo, tradotto che vuol dire? Che non essendo mai stati capaci a condividere, di parlare, di sperimentare ma solo di illuderci e fregare il prossimo, nel momento di decidere, lasciamo ad altri ciò che è nostro ciò che ci appartiene.
La vita oggi è la notte che muore, quella cosa che non ci fa più stare nei casini per pensare a come uscircene, è la notte che muore, quella del silenzio, che non ci spinge più pur avendo ancora gli occhi aperti e un naso per respirare. E quando qualcosa ci punzecchia lanciamo un grido di dolore, il grido dell'illusione, il suo dolore nel vedere che non c'è nulla attorno.
E allora chi è povero vuole semplicemente il lavoro e assomigliare alle pubblicità Vuole arrivare dove gli altri arrivano scordandosi la propria vita. Non importa se in questa corda d'illusione ci si aggrappano tutti e tutti cadono, c'è chi cadrà sopra gli altri e cadrà meno e dirà che ce la si può fare.
Ma di tanto in tanto qualche buco per i meno stupidi c'è e se ne esce e ci si salva.
Io ho fallito. E adoro il dolore di questa illusione anche se ogni mattino la disprezzo appena un attimo prima di sedermi e scrivere queste cose. Ed è qui che sta il dolore della mia illusione. Davanti a un cazzo di pc.
Ed ora che avrete la vostra bella fetta di carne, fate occhio a chi prende la vostra.
Buona fortuna a voi.
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