Art 1
L'italia è un paese democratico
fondata sull'eguaglianza economica e sociale.
La sovranità spetta esclusivamente al popolo che la esercita nelle forme
del buon senso comune, della decenza, dell'ordine, del progresso, dello sviluppo, dell'amore, della compassione, dell'umanità e nel rispetto del suo prossimo senza arrecare pericoli o danno a qualsiasi persona o animale vivente. La bandiera dello stato italiano è verde, bianca e rossa a tre bande verticali di eguali dimensioni.
Art 2
L'Italia riconosce e garantisce il
rispetto e la dignità di ogni uomo di fronte ad ogni condizione
avversa senza nessuna distinzione sociale, di sesso, di lingua, di
religione e opinione personale.
E' compito dello stato eliminare
immediatamente ogni ostacolo e anomalia di qualunque progresso o sviluppo a livello economico, politico, sociale e religioso. Qualora
questo compito non venisse esercitato in modo corretto da chi è preposto a questa funzione, il popolo può indire con un referendum risolutivo di
500.000 elettori per destituire i ministri o politico o politici in questione, qualora sorgessero motivi di incompetenza o interessi personali e non volessero togliersi dall'incarico di propria iniziativa, attraverso la polizia giudiziaria e redigere un programma redatto in articoli scegliendo persone di cultura, artisti e studiosi indipendenti dal potere politico, economico e religioso, la soluzione del problema. Tale decisione dovrà essere resa pubblica al popolo italiano mediante qualsiasi mezzo di informazione senza nessun artificio o difficoltà di comprensione prima dell'attuazione, affinché il popolo possa scegliere tra le varie opzioni, la soluzione più efficace, mediante votazione cartacea per i meno esperti del computer e digitale, attraverso l'apposito sito dello stato.
Art 3
Ogni Italiano è chiamato
all'adempimento dei doveri inderogabili nei confronti della società
a livello politico, economico e sociale senza nessun sentimento
egoistico, difendendo il sociale e valorizzando i principi dell'umanità e dell'amore. Lo stato italiano garantisce, promuove, segue e si impegna per ogni cittadino italiano il diritto al lavoro. Promuove forme tecnologiche, processi di industrializzazione avanzata e il settore terziario al fine di seguire lo sviluppo e il progresso al pari delle altre nazioni mondiali.
Art 4
Lo stato garantisce l'uniformità
dei servizi su ogni luogo del territorio italiano, attuando un più ampio decentramento amministrativo anche nei luoghi più remoti dello stato italiano, ottimizzando le autonomie locali esistenti e creandone di nuove qualora siano necessarie, preservando il risparmio.
Art 5
Lo stato Italiano è laico. Ogni
religione è libera di professare il proprio culto purchè non
arrechi danno alle persone a livello fisico, ideologico e sociale. I loro rapporti sono regolati
esclusivamente coi credenti senza interferire nelle istituzioni dello
stato e ingerenze nella politica, nel sociale, nell'economia e nella scienza. Ogni
confessione religiosa, di qualunque credo, non può detenere forme di
potere economico, immobili e ogni altro bene. Le strutture e
gli immobili consentiti saranno quelli usati esclusivamente per il culto sul quale è applicato l'ICI. Ogni religione si dovrà sostenere autonomamente sui propri fedeli senza gravare sullo stato, sui cittadini laici e persone di credo differente, attraverso la dichiarazione dei redditi, bollettini o tasse. Qualora una religione usasse mezzi di informazione a livello locale, regionale e nazionale lo può fare solo per sponsorizzare l'aiuto dei paesi in via di sviluppo o di qualunque altro problema che non sia l'auto sostentamento o il professare il proprio credo, effettuando un controllo sulla ripartizione del relativo guadagno, informando le persone che hanno effettuato le donazioni, attraverso il sito dello stato nell'apposita sezione.
Art 6
Lo stato italiano difende, migliora e
sviluppa la cultura, la ricerca scientifica e tecnica che non appartenga alle multinazionali, case farmaceutiche e privati, attuando
un rigido controllo nell'eliminazione di possibili ingerenze al fine religioso, economico e politico. La cultura dovrà
essere priva di notizie fittizzie, infondate o modificate. La tutela
e il patrimonio storico e artistico sarà attuata da strutture
pubbliche che informeranno mensilmente del proprio rendimento, consumi e lavori svolti al governo, il quale immediatamente dovrà renderlo pubblico al
popolo italiano.
Art 7
L'ordinamento giuridico italiano si
conforma secondo l'esigenza, le problematiche, la necessità del
popolo italiano, tutelando allo stesso modo, persone di altri
popoli, senza arrecare pericolo di vita, contrasti o minacce all'ordine e al benessere dei popoli
di qualunque paese limitrofo o mondiale. Qualsiasi persona o politico di altro popolo al
quale sia impedito di esercitare l'esercizio delle libertà
democratiche ha diritto d'asilo nel nostro paese.
Art 8
L'Italia odia la guerra e ogni atteggiamento offensivo e di forza. Al fine di preservare la pace nel nostro paese, qualora sia fondato un pericolo imminente da parte di un paese limitrofo ostile e violento, è consentito l'entrata in guerra, qualora ogni trattativa diplomatica sia impossibile e il paese ostile sia il primo a varcare il confine del nostro paese. Nel caso di un'azione decisa a livello internazionale nei confronti di uno o più paesi ostili in procinto di intraprendere un'azione bellicosa, qualora sia fondato il pericolo di una guerra e lo stravolgimento della pace a livello nazionale o mondiale, solo ed esclusivamente il popolo italiano può decidere attraverso un referendum risolutivo di 500.000 elettori e con la maggioranza assoluta degli aventi diritto, la decisione positiva o negativa dell'entrata in guerra. Nel caso di entrata in guerra, lo stato italiano deve rendere pubblico al popolo gli effettivi costi della produzione bellica. Le basi militari, navali e portaerei americane, devono essere 10 e non oltre su tutto il territorio nazionale, dislocate in punti strategici senza creare danni al paesaggio, all'ambiente e alle persone e senza ampliamenti.
Un tentativo migliorativo di una costituzione scritta da molti partigiani e da molte schiene che già piegavano il culo al vento d'occidente...Banzai!!
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