Roma è in fiamme e i piccoli caporali dentro i
palazzetti, buttano poliziotti e carabinieri come spauracchi; delle pezze. I
giovani amano vivere. Potete spremervi in psicologie astruse per convincere le
nuove generazioni a illudersi ma la luce nei loro occhi è splendida e non si
spegnerà fin quando il cuore reclama l'amore a vivere.
Potete impegnarvi a
creare nemici e a dividere le persone con quegli idioti che mettete alla
televisione, una qualche idea rispettabile ma non serve
limitare con la vostra lungimiranza da troglodita fascista, il buon senso dei
ragazzi che vivono perché condividono un'Italia che non sprofondi più nel
logorio dell'attesa, dell'ingratitudine, dell'umiliazione che tutto quanto
tanto è uguale e ci si deve adeguare.
A dare manforte i vostri pretesti, ci
sono stati anche loro, quelli che della democrazia non hanno compreso che il
lato peggiore: il rancore. Nulla di che, hanno semplicemente allungato il
momento di essere liberi e non condizionati e a loro va un mio profondissimo e
distinto calcio nelle palle. Ma ci sono dei giovani, quei giovani che dite di
difendere il loro futuro purché non reagiscano, purché stiano bravi, buoni ad
aspettare come i loro padri rassegnati e basta vederli in volto, di ritorno la
sera.
Di lasciare così, tutto intatto alla morte. Le loro braccia son dei remi
al vento ed oggi hanno creato un vortice, un segnale al destino che nulla può
rimanere in eterno infame. E sapete bene cosa avete donato alla nostra storia,
ai figli della nostra Italia: il sangue nient'altro che sangue e lacrime, le
sole parole che la vostra cultura sudicia e ignobile, può dare al bisogno
legittimo di un'intera nazione che vuole una sola cosa per tutti: la libertà.
Vivere guardando il cielo la sera, guardando le nuvole e i volti di amici
sorridenti non segnati dalla tristezza, non segnata dalla violenza.
Non potete
voi, che vi fate chiamare politici, permettervi di passare alla storia, non ve
lo potete più permettere poiché oggi i giovani la stanno riscrivendo coi loro
piedi su quella terra secolare con lo spirito di bambino senza smettere di sognare con le parole e i fatti una nuova Italia; sanno bene
loro che rimarrete inutili alla storia, un angolo di un lungo tormento nero che
non può più ripetersi, non può più riscriversi.
Ora che è ridotta allo
sfinimento, la si deve proteggere come la propria amata, come la propria madre.
E dite a chi ha già rinunciato che nel cielo, nei mari, nei fiumi e nei laghi,
c'è una voce che piange ogni giorno che cerca con amore spassionato, la pace di
una terra su cui posarsi ed essere amata, non più lasciata sola.
Ci son tante
stelle nel cielo che si spengono all'alba lassù, nel loro infinito che del
nostro, ne basterebbe una sola per tutti a far rialzare la nostra bellissima
Italia, prenderle la mano e farla camminare orgogliosa davanti ai nostri padri,
morti piangendo, morti urlando Italia.
Il potere per quanto forte, non può
inscriversi a lungo, può essere scardinata migliaia di volte, fin quando ci
sarà la volontà irreprensibile nel petto di ogni persona a stravolgerla, tanto più forte sarà
l'arcobaleno ed ogni frastaglio del sole sui volti e sulle cose quando le
nuvole nere tuoneranno la limpidezza di lacrime abbattute per il solo puro amore. Banzai!
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