Mazziniano

Le informazioni dei telegiornali sono le opinioni della gente le quali sono nate dai telegiornali e sostenute al meglio da gente molto sveglia per le stronzate. E' una guerra non dichiarata per restare nel limbo di un lungo sonno costretti a stringere i denti e vivere ancora meno in questa "piattaforma strategica del mediterraneo".

Adesso la trovata è il freddo: anziani cianotici col microfono, leccano contenti in diretta tv il cazzo del proprio padrone dicendo agli italiani che fa freddo. Oh grazie e le attrici cagano bambini come semi di pop corn. Capisco vivere le cose belle della vita poichè son poche ma essere totalmente incapaci di aver un pensiero proprio è ridicolo. La gente gracchia come i corvi nell'era piu' surreale di ogni altro, l'utilità di un caso temporaneo come la fine del mondo con statistiche e numeri che steven spielberg non avrebbe potuto fare altrettanto bene prima dell'impatto di una meteorite ma Fede si, fede è un genio, là sulla sua scrivania col cellulare scrivendo ogni tanto su fb o netlog.

L'imbarazzo di farsela ficcare nel culo senza logicità del pensiero è la prassi del cornuto che si fa beccare a letto dalla moglie appena licenziata il quale gli dice che non è come crede. Mi dovrei appellare alla corte costituzionale italiana per una denuncia formale all'intero stato italiano per mancanza di coerenza e logicità della realtà.

L'informazione è morta. Il civile è morto. L'uomo è morto. La donna, fautrice di una superiorità dichiarata sull'uomo sarà l'ultima moda del marketing e morirà anche lei nel profondo di una stella nera interrata tra i vermi: l'umanità.

Ed ora che sono in un'altra nazione, l'amaro in bocca non è per la gente che ha distrutto l'Italia è per chi canta in piazza "o bella ciao" è per chi patteggia per il meglio alzando le spalle e dice "vabbè, speriamo" è per chi dice di pazientare, di aspettare, per chi dice "dovete fare voi giovani, non noi" di persone che la guerra non l'ha fatta ma ballava lo swing masticando chew-gum

Ed ora, io mazziniano, aspetto di ritornare nella mia terra non piu' per combattere gli austriaci ma italiani che son in italia di passaggio senza smuovere un fottuto dito e quando il sangue ribolle per quel silenzio rimasto lontano nei volti di chi ami non solo sei piu' disposto a scendere a patti con le maniere da "signori" ma col tricolore in mano come un pazzo verso qualunque breccia mi porti a gridare viva l'Italia e magari crepare per qualche pagina di storia da lasciare ai figli dei nostri prossimi che si son dimenticati cosa volevano quelle urla e quel sangue in quell'infame sonno che ci ha inchiodato al cielo senza nessuna terra senza nessuna pietà.

Ma se dovessi dar ragione a chi lamenta l'ingiustizia, gli griderei volentieri di crepare e lasciare spazio a chi è in grado di splendere con le azioni e riempire il calice dei partigiani e di tornare a far illuminare ogni nome di chi è morto in nome dell'Italia. E non piu' le parole.

Ritornero' per questo me, per questo essere uomo autentico e vincere ogni piaga che mi viene dall'anima.

Se è morire che devo per lasciar decidere la gente, per cambiare il destino, non mi dispiacerebbe affatto. Affatto. Banzai!!